Cosa è un sito? Un sito è semplicemente un software in esecuzione su un computer detto hosting. Scrivere da zero questo software lo renderebbe inutilmente costoso e difficilmente manutenibile, un po’ come reinventare tutte le volte la ruota. Per questo motivo per fare un sito solitamente si sceglie un CMS (Content Management System).
Esistono diversi tipi di CMS; alcuni sono generalisti, altri specializzati in compiti particolari come gli e-commerce. Probabilmente quello che hai sentito nominare più spesso è WordPress: si tratta del CMS più popolare in assoluto con più del 43% di tutti siti del mondo, e oltre il 63% di quelli realizzati con CMS. Nonché quello che consente la massima semplicità d’uso e aggiornamento anche per i non esperti.
Sotto al cofano
Una piattaforma CMS come WordPress si basa su un programma scritto con un linguaggio di programmazione (PHP e JavaScript) che interagisce con un database, ovvero una serie di tabelle in cui tutti i contenuti del sito sono strutturati in righe e colonne. Ogni volta che un utente apre una pagina o fa una ricerca, il Content Management System interroga il database, andando a recuperare le informazioni richieste e assemblandole sulla pagina web con tutti i file che forniscono l’aspetto grafico del sito (font, foto, testi, paragrafi, formattazione…). Questa che abbiamo appena semplificato è l’infrastruttura del CMS, ovvero quello che sta “sotto il cofano” del sito e con cui di solito interagiscono solo gli esperti.
Gli unici a interagire con l’infrastruttura del CMS sono i tecnici, poiché mantengono il software aggiornato e al sicuro da attacchi hacker.
Tipologie di CMS in base alla licenza d’uso
Esistono moltissimi CMS che permettono di creare un sito. Possiamo dividerli in tre grandi categorie:
- Open-source: si tratta di Content Management Systems senza costi di licenza e il cui codice sorgente è accessibile da chiunque. Sono software collaborativi, migliorati e aggiornati da consorzi e community di appassionati. WordPress e Prestashop sono due esempi di CMS open-source.
- Proprietario: al contrario dei primi, in questo caso il codice sorgente è nascosto e il CMS può essere usato solo dietro pagamento di una chiave di licenza.
- Software-as-a-Service: anche più semplicemente conosciuti come SaaS, sono piattaforme che esistono nel cloud. L’utente paga un canone mensile o annuale e il fornitore, oltre a tenere attiva la piattaforma, si occupa dell’hosting e del supporto tecnico. Alcuni esempi di questi sono Shopify, Wix, Google Sites…
I punti di forza di WordPress in breve
Il successo incontrastato di WordPress dipende dalla gran quantità di benefici, che ne compensano i pochi svantaggi.
Vediamo i principali:
- Rilascio di codice sempre aggiornato grazie al lavoro della WordPress Foundation.
- Ampissimo ecosistema di funzionalità aggiuntive applicabili tramite plugin gratuiti o dal costo relativamente basso.
- Compliance legale semplificata con le leggi di ogni Stato.
- Possibilità di disegnare le pagine con editor grafico a blocchi, anziché dover scrivere codice html.
- Ampia disponibilità di temi grafici gratuiti e a pagamento, tutti nativamente Responsive.
- Editor di testi completo e semplice da usare.
- URL permanenti che aiutano l’ottimizzazione per i motori di ricerca, e facile sistema di reindirizzamento.
- Gestione nativa dei contenuti dinamici tramite categorie e tag.
- Struttura orientata alla SEO, con possibilità di intervenire di default fin nei dettagli.
- Supporto multi-autori.
E gli svantaggi?
Principalmente il peso sul server, che costringe a investire su un hosting carrozzato per far girare velocemente il sito. E il fatto che essendo il sistema più usato al mondo, è anche il più bersagliato dagli “hacker”.
Approfondiamo alcuni vantaggi, vista la loro importanza
Perché i vantaggi competitivi appena visti sono tanto determinanti da rendere WP così popolare?
- La disponibilità di un grande numero di plug-in. I plug-in sono delle estensioni che si possono installare per aggiungere funzionalità: sistemi di prenotazione, visualizzatori per oggetti 3D, sistemi di recensioni, ecommerce, elearning… I plugin, quando a pagamento, costano 1/10 o anche meno rispetto lo sviluppo e la manutenzione di un software scritto ad hoc da un programmatore.
- L’interfaccia di backend. Perfezionata negli anni, è rapida e intuitiva, ottimizza i tempi di sviluppo abbassando così i costi, e consente ai clienti di poter caricare prodotti e/o apportare facilmente modifiche in totale autonomia.
- Indicizzare un sito WordPress è un procedimento che, se conosci la SEO, fila liscio come l’olio, a differenza di altri CMS che fanno davvero penare. Il sistema è nativamente SEO friendly grazie a categorie e tag e, con l’aggiunta di un solo plugin, consente ogni minima regolazione. Con benefici anche su tutti i contenuti dinamici come blog post, news e prodotti dell’ecommerce.
- Temi, plugin e core di WordPress sono di continuo aggiornati per stare al passo delle novità tecnologiche dei dispositivi e dei browser. La community WordPress in questo è assolutamente unica al mondo, poiché nessun ecosistema software si aggiorna così velocemente migliorando in termini qualitativi come WP.
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