I social network sono un gioco Pay Per Win

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Questo articolo spiega le basi per lo studio che ho effettuato su come diventare influencer, ovvero diventare famosi sui social media, e come funziona l’algoritmo di Instagram, che mi ha assorbito a fasi alterne per oltre 6 mesi, e mi ha permesso di passare da 500 a 11.000 fan reali su Instagram, ed essere scelto come influencer per svariate campagne nazionali. I concetti qui espressi sono basilari per comprendere perché sono arrivato a determinate conclusioni e poiché oggi a mio avviso non vi sia sostanzialmente alternativa ad esse. Questo articolo è preparatorio per comprendere lo studio che mostrerò nel prossimo articolo e che linkerò da questo articolo.

DISCLAIMER: Il contenuto di questo articolo risulta destabilizzante perché infrange una serie di luoghi comuni dello storytelling consolatorio contemporaneo del tipo “con impegno e costanza puoi farcela“, “i social hanno dato il potere al popolo“, “se vuoi puoi“, “i soldi sono lo sterco del diavolo“, “i contenuti sono la cosa più importante“.

Se pensi che non puoi rinunciare a uno di questi concetti allora EVITA di leggere l’articolo, poiché il senso di frustrazione che ne deriverà ti farà comunque dubitare per intero dell’analisi, e non ti voglio rubare altro tempo. Ora è il momento di scegliere quale pillola prendere.

Premessa 1: Perché usiamo i social?

Le risposte appartengono solo a due categorie: gratificazione emotiva se siamo semplici utenti, oppure gratificazione economica se siamo in qualche modo attori economici. Non voglio addentrarmi nella spiegazione dell’ovvio: essere apprezzati dalle persone che amiamo ci piace (tanto quanto essere odiati da quelle che disprezziamo). Per approfondire il tema c’è questo studio citato infinite volte sulle motivazioni alla base dell’uso dei social media.

Se siamo attori economici siamo coscienti che essere famosi sui social porta vantaggi economici diretti e indiretti: più clienti per la nostra attività, venire pagati come influencer per promuovere prodotti, ricevere prodotti gratuiti da testare e recensire, essere invitati come opinionisti in tv…

In entrambi i casi usiamo il social con un obiettivo preciso, abbiamo delle specifiche motivazioni e la gran parte di queste passano dall’ottenere visibilità: la moneta del nuovo millennio.

Avere uno scopo significa godere nel raggiungimento di questo scopo, o essere frustrati rispetto il non raggiungimento dello scopo. Questo è l’elemento chiave che ci incatena all’esperienza social.

Nel proseguo dell’articolo il focus riguarda il raggiungimento della notorietà perché guido un’agenzia di comunicazione ed elaboro strategie per ogni singola campagna social per far guadagnare di più i clienti e non sono un sociologo. Per questo motivo nel seguito della trattazione si fa coincidere la vittoria con l’aumento di popolarità, affrontando il caso dell’utente attore economico.

 

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Premessa 2: Cosa significa Pay per Win?

Hai mai giocato a quei videogiochi gratuiti da smartphone che vanno tanto di moda tipo Candy Crush o Clash Royale? La gran parte di questi giochi funzionano con un meccanismo chiamato Pay Per Win. Il sistema ti fa vincere un tot di volte minime, iniziali, gratuitamente, per farti vedere che il gioco è divertente; ma da un certo punto in avanti inizi a perdere sempre più spesso. Per ricominciare a vincere hai solo 2 opzioni: giochi ore fino a vedere abbastanza pubblicità, oppure inizi a pagare comprando power up.

L’esperienza dentro un gioco Pay per Win si muove tra gratificazione e frustrazione ed è costruita per legarti al gioco mentre fai guadagnare alla piattaforma quello che è stato accuratamente pianificato a tavolino. Le tue abilità contano molto poco, quasi zero.

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Devi produrre X euro ogni N quadri del gioco, altrimenti chi gestisce il gioco non guadagna abbastanza o perde denaro. Tutti i giochi gratuiti, salvo qualche raro caso, hanno questo meccanismo alla base. Come puoi fare a capire se stai giocando a un gioco Pay per Win?

Innanzitutto se è gratis quasi certamente è Pay per Win, poi c’è un metodo infallibile: perdere in certi casi diventa impossibile. Questo nodo è fondamentale perché offre la cosiddetta prova inversa. Se ci sono degli incontri o dei livelli in cui pure un gatto che tocca a caso lo schermo riesce a vincere, allora il gioco è un Pay per Win, e le tue abilità sono inutili.

Questo meccanismo è alla base della gran parte dell’economia dell’intrattenimento gratuito legato agli smartphone, in cui o generi abbastanza soldi dalla visione della pubblicità oppure paghi. Perché creare videogiochi costa. Tanto.

Torneremo più in là su questo argomento, quando analizzeremo l’algoritmo di un noto social network. Perché anche creare social network costa. E molto di più.

Ricapitoliamo: Cosa significa Pay per win? Significa che devi produrre X euro ogni N quadri del gioco. Se progredisci troppo velocemente non fai tornare i conti alle casse dell’azienda. Per cui per vincere devi pagare. L’esperienza in un prodotto Pay per Win viene fatta oscillare tra gratificazione (ti lego) e frustrazione (generi fatturato).

 

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Premessa 3: Sui social i contenuti sono sopravvalutati da chi li crea.

Selfie, panorami, macro foto di fiori e cocktail, tette e culi, gattini, torte, bistecche, tramonti… Che bello eh? Come siamo uniformemente originali! Hanno analizzato Instagram e i contenuti pubblicati dagli utenti, ed è emerso che tutti facciamo le stesse foto. Se fossimo persone davvero obiettive lo capiremmo anche da soli che anche noi facciamo foto identiche a migliaia di altre persone: basta farsi un giro sugli hashtag per capire che “non siamo speciali” (cit. Tyler Durden). Non ci credi ancora, troppo difficile da digerire?

Quel mattacchione del fotografo Oliver Kmia ha fatto un intero progetto su questo tema: “Instravel – A Photogenic Mass Tourism Experience”. Il video è molto divertente e lo puoi vedere qui sotto, e spero basti a farti capire che ciò che distingue un influencer dagli altri non sono certo le sue foto.

Il nichilismo alla Fight Club non è però l’obiettivo di questa premessa. Ma è il punto di partenza per una riflessione:

DOMANDA: Se tutti pubblichiamo foto simili, e se Instagram/Facebook sono piattaforme free, perché qualcuno diventa famoso e moltissimi altri restano dei signori nessuno?

Ancora qualche dubbio? Passiamo alla Premessa n.4

Premessa 4: Cosa è il Tasso di Engagement / Engagement Rate?.

Cosa è il Tasso di Engagement /  Engagement Rate? È la percentuale di utenti che interagiscono con i tuoi contenuti. Secondo lo Studio di Smart Insights sugli account Instagram è possibile tracciare una curva ben definita del Tasso di Engagement in funzione dei fan che uno possiede. Il grafico per semplicità lo riporto qui.

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Questo grafico ci dice che quanti meno follower hai, tanto più in percentuale interagiscono con i tuoi contenuti. Gli autori dell’articolo, e lo storytelling consolatorio di chi vende corsi sui social media, attribuiscono questo risultato alle nicchie di pubblico e a tanti altri fattori sociologici. Non inserisco curve per il tasso di engagement su Facebook perché quello organico, ovvero nativo, senza inserzioni a pagamento, è diventato talmente basso da essere del tutto inutile parlarne. Tant’è che ormai davvero non ne parla più nessuno.

Date le premesse 1, 2 e 3, 4 però sorgono delle domande esistenziali che mi sono posto in merito ad Instagram, il social network oggi dal futuro più promettente, dal tasso di crescita maggiore, e dal ritorno in termini di visibilità notevole rispetto a un Facebook oramai alla frutta:

  1. Perché è molto facile arrivare a 700-1000 fan e poi ci si ferma miseramente?
  2. Come mai il tasso di engagement dei profili crolla quanto più acquisisci fan passando da una media del 10% quando hai 200 follower al 3,6% di Aprile 2017 (oggi è circa il 2,3%) per profili con 10.000 follower?
  3. Come mai possiamo parlare di tasso di engagement? Se fossimo tutti tanto unici e speciali, non sarebbe insensato effettuare calcoli di questo tipo?
  4. Non è che il Tasso di Engagement è una firma dell’algoritmo Pay per Win di Instagram?

 

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“Le regole di base sono le stesse, e ricorda che queste regole sono simili a quelle di un sistema di elaborazione dati: alcune possono essere eluse, altre infrante.” (Morpheus)

Conclusione 1: La pubblicità sui social network fa parte di un sistema Pay per Win

I social network sono gratuiti. L’esistenza delle piattaforme si basa sul fatto che vi sono inserzionisti disposti a pagare pubblicità sui social network ed utenti che guardano questa pubblicità. Ogni volta che guardi o interagisci con una campagna social, la piattaforma incassa del denaro.

Come nei giochi Pay per Win. 

Se riuscissi a rendere i tuoi post e la tua pagina estremamente popolari spendendo poco tempo sul social, non produrresti abbastanza fatturato e non tornerebbero i conti. Se fosse troppo difficile ottenere apprezzamento da parte dei tuoi amici o fan, ti annoieresti e cambieresti social. Per questo motivo esistono degli algoritmi che decidono la tua esperienza in base al fatturato che generi. Nella gestione social network se fai sponsorizzazioni paghi, per cui ottieni visibilità. Subito. Se vuoi fare tutto gratis allora devi produrre tantissimi tantissimi post per compensare. Per crescere di popolarità dovrai vedere tanta pubblicità, interagire con gli altri utenti.

Se lavori molto e bene per il social (come se fossi un dipendente di Facebook o Instagram o YouTube…), vieni ricompensato con la visibilità.

È evidente quindi che anche i social sono una piattaforma Pay per Win.

 

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Conclusione n.2: Impara a fare buoni contenuti, ma sappi che non basterà.

I corsi sui social in cui spiegano segreti favolosi per fare successo sono CAZZATE. Ci sono delle regole di buon senso da rispettare, tra cui il fatto che ciò che pubblichi deve essere in qualche modo bello e interessante. Queste regole base è bene che si imparino, perché “Hai voglia a mettere rum, ma nu strunz nun’addeventa babbà” ma nessuno potrà farti mai sconfiggere l’algoritmo in maniera gratuita.

Chi dice di poter sconfiggere gratuitamente l’algoritmo MENTE: letteralmente ti prende per il culo.

Ci sono un sacco di marketer e formatori che provano a imbrogliare la gente mostrando numeri FASULLI. Ma del resto quanta gente ha comprato gli elisir da Wanna Marchi?

 

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Conclusione n.3: Gli algoritmi dei social oggi sono molto differenti fra loro

Assodato il meccanismo del Pay per Win, sappiamo che ogni social ha un suo algoritmo e questo algoritmo decide quanto tu possa crescere o meno e quanto ciò che pubblichi diventi virale o meno. Su Instagram otteniamo facilmente parecchi like dai follower anche se ne abbiamo pochi mentre su Facebook fatichiamo a ottenere qualche like anche se abbiamo centinaia di amici. Tutto ciò fa supporre che gli algoritmi siano molto diversi. Esiste la possibilità di crescere ottimizzando un budget?

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Conclusione 4: La fine dell’inizio. Affrontare Matrix ad armi pari con una campagna social ad hoc.

La domanda che nasce allora è: esiste una maniera per piegare ai nostri scopi, pagando il meno possibile, uno degli algoritmi dei social più famosi? Possiamo cioè ottenere grandi risultati pagando “poco”? Su quale piattaforma dovremmo puntare per una campagna social?

Ti annuncio già che la risposta è SI. Si può fare.

Intanto inizia a digerire questa pillola rossa, che già so sarà indigesta per molti.

Appena sarai pronto, leggi l’articolo su come funziona l’algoritmo di Instagram.

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NOTA 1: Cambridge Analytica e il falso mito che “Facebook guadagna vendendo i nostri dati!!!1!11!!!”

Il caso Cambridge Analytica ha dimostrato probabilmente una volta per tutte che i social più quotati non guadagnano vendendo i dati degli utenti. In un caso pieno di connivenze e angoli bui si è dimostrato che Facebook ha semplicemente messo a disposizione in maniera aggregata un sistema per inviare la pubblicità ad un pubblico ben definito, scelto mediante dati demografici ed interessi, ma di cui l’inserzionista pubblicitario non ha mai conosciuto l’esatta composizione. Facebook quindi ha confermato di guadagnare dalla vendita di spazi pubblicitari.

Faccio proprio l’esempio pratico. Mettiamo il caso che io voglia fare una pubblicità sui social network per vendere cuscini per gatti del Milan. Faccio uno studio e capisco che il mio target sono i maschi tra i 30 ed i 50 anni, che al contempo amano i gatti ed il Milan, e che magari hanno anche il like alla pagina di Amazon, così da essere certo di trovare un pubblico che sa usare la carta di credito per pagare online.
Facebook indirizzerà a loro la mia pubblicità, ma io non saprò mai chi sono le persone facenti parte d questo gruppo. Facebook vende spazi pubblicitari mirati e non dati. Per cui per vivere gli serve che la mia pagina di cuccette per gatti del Milan non sia così visibile da consentirmi di vendere i prodotti senza comprare sponsorizzazioni.

 

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Nota 2: L’eccezione che conferma la regola.

È abbastanza dura accettare che senza soldi non riusciremo mai a mostrare i nostri contenuti a una platea abbastanza ampia e “vincere” nel gioco dei social. Significa accettare che i soldi rendono potenti e che senza soldi “non sei nessuno”.

È normale quindi che a questo punto nella testa di alcuni lettori si inneschi il meccanismo di autodifesa che cerca di invalidare la tesi ponendo esempi di persone diventate famose senza spender nulla e in brevissimo tempoÈ OVVIO che può succedere, del resto vicino a migliaia di band che fanno 10 anni di gavetta c’è sempre un cantante che diventa famoso alla sua prima canzone e vive di rendita il resto della sua vita.

Tuttavia pensare di basare la propria strategia di comunicazione e la campagna social sulla fortuna, sul biglietto della lotteria vincente, francamente lo ritengo stupido.

Diceva mio nonno: “Chi dal gioco aspetta soccorso, fa i peli come l’orso”.

Leggi anche l’articolo: Arrivano le statistiche per i Profili Facebook!

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Salute Online: creazione del sito web aziendale per un Laboratorio Analisi

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La creazione di un sito web per un laboratorio d’analisi è un processo dove confluiscono diverse esigenze: l’esposizione di contenuti scientifici informativi chiari, avvisi per gli utenti, facilità nella navigazione per trovare il proprio referto e informazioni di contatto raggiungibili in un solo click.

Il Laboratorio Analisi Mediche San Giorgio, azienda sanitaria di analisi presente sul territorio di Pavia e Provincia con ben 8 strutture, si è rivolta a Geofelix per la creazione del sito internet aziendale.

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Durante il primo briefing con il cliente sono emersi delle esigenze fondamentali a cui sia il cliente che noi tenevamo particolarmente: strutturare il sito in modo tale da valorizzare ogni struttura, permettere facilmente la prenotazione online, realizzare una grafica coordinata di design, dare il giusto risalto alle foto delle strutture.

Creazione sito web per laboratorio analisi: menù e flusso di navigazione

Nella creazione del sito web per il laboratorio d’analisi il nodo cruciale è che ci sono diverse strutture da inserire nelle rispettive pagine e altrettante voci di menù per cui serviva una soluzione non banale: dovevamo riuscire a mantenere il flusso continuo della navigazione per evitare che l’utente si perdesse nel sito, altrimenti si sarebbe sentito frustrato e avremmo avuto un’alta percentuale di rimbalzo. Al contempo dovevamo garantire il risultato seguendo più percorsi, perché se crei una sola strada di accesso al risultato otterrai comunque risultati scarsi.

 

 

Abbiamo risolto questo nodo grazie ad un menù principale ben organizzato, dove sia dalla voce Prenotazioni che dalla voce I Nostri Laboratori, i centri di analisi risultano ben suddivisi nel menù a tendina e si linkano  tra loro con adeguata ridondanza. Abbiamo inoltre incluso i link principali anche nel footer del sito per migliorare la SEO di specifiche keyword. In base alla consulenza SEO abbiamo stabilito che l’elemento fondamentale per rendere perfettamente fruibile e ottimizzato il sito è stato il lavoro di link building interna che abbiamo progettato: all’interno di ogni pagina della singola struttura c’è un link che collega alle prenotazioni e viceversa.

 

Creazione sito internet per laboratorio analisi: il sistema di prenotazioni

Uno degli obiettivi fondamentali nella creazione del sito internet per il laboratorio di analisi è stato l’implementazione di un sistema di prenotazioni: volevamo incrementare il fatturato del nostro cliente fornendo uno strumento efficace e, al tempo stesso, semplice da usare per il cliente. Il modulo di prenotazione che abbiamo scelto risulta molto chiaro e, con pochi click, qualunque utente riesce a portare a termine una prenotazione. All’utente arriva anche una mail di conferma da parte del Laboratorio Analisi Mediche San Giorgio con la conferma della prenotazione, il giorno e l’orario: in questo modo si ha sempre un reminder dell’appuntamento che si può aggiungere al calendario digitale se lo si dispone.

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Progettazione grafica: la creazione del logo e le foto

In fase di progettazione grafica ci siamo occupati della creazione del logo e delle foto. Il Logo ha subito un restyling, in quanto, il rapporto tra gli elementi della vecchia versione non risultava armonico e, soprattutto, non riusciva a creare un brand identificabile e univoco. Così abbiamo scelto di conservare gli elementi della provetta e dei quadrati, dandogli però una gerarchia più netta nella relazione tra le forme e delle tonalità in linea con la palette del sito. Le cromie sono sulle tonalità del verde, un colore che trasmette tranquillità e accoglienza: un elemento essenziale nel marketing sanitario.

 

Le foto che abbiamo scattato e poi inserito nella fascia iniziale di ogni pagina, illustrano visivamente il desiderio di aprire le porte dei laboratori all’utente: quei luoghi gli risulteranno già familiari una volta che si recherà lì dal vivo, abbattendo notevolmente lo stress psicologico causato dal prelievo e dalla visita di un posto nuovo.

Leggi anche l’articolo: 5 FURBATE per la creazione di un sito web aziendale che funzioni.

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Focus sullo Storytelling d’Impresa per Aziende, Professionisti ed Enti

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Lo Storytelling d’Impresa è la metodologia di comunicazione più efficace nell’era in cui dominano i social network. Questo vale tanto per le Aziende quanto per le singole persone che vogliono gestire il proprio rapporto con un pubblico. In questo articolo affronto lo storytelling per Aziende, Enti e Professionisti.

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Lo Storytelling è sotto i riflettori: perché?

Fino a 15 anni fa la comunicazione era pressoché unidirezionale: i cartelloni per strada, gli spot in tv e alla radio, le pagine di giornale, al massimo si otteneva una intervista nella quale raccontarsi: usufruire dei contenuti delle aziende era un evento “raro”, per cui gli spot funzionavano. Inoltre i clienti erano separati dalle aziende, non potevano interagire, erano isolati senza possibilità di contatto (se non tramite il servizio reclami).

Oggi i social network hanno creato una piazza nella quale persone e aziende, politici e giornalisti, fan e vip, istante per istante discutono fra loro praticamente alla pari. In un colpo solo sono cadute le barriere di spazio e tempo e l’interazione è diventata continua. Inoltre le interazioni non sono più passive, ma sono diventate conversazioni.

In questo mondo conversazionale lo spot vecchio stile ha perso efficacia.

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Per guidare le conversazioni è sorta la necessità del racconto: (ri)fiorisce lo Storytelling di Impresa per Aziende

Le caratteristiche della nuova piazza virtuale hanno fatto emergere una nuova maniera di presentare aziende e prodotti. Il messaggio di vendita aggressivo ha ceduto il posto al racconto: racconto delle persone che muovono azienda, dei valori incarnati giorno dopo giorno, della pratica quotidiana dell’artigiano, della vita privata del vip… Questa narrazione nel tempo interessa e avvicina gli utenti, li trasforma in simpatizzanti, e in seguito li tramuta in clienti grazie al coinvolgimento nella storia.

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Il nuovo cliente sceglie una specifica azienda o professionista perché ha sedimentato nel tempo la convinzione che sia la cosa migliore da fare, anzi, spesso che sia l’unica cosa saggia da fare.

Creare uno storytelling d’impresa coinvolgente diventa quindi la priorità.

Lo storytelling ha le sue regole e non è questa la sede per stilare delle linee guida, piuttosto ci concentreremo su un paio di casi di successo che abbiamo affrontato.

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Storytelling per aziende: il Narratore Empatico

Un’azienda pavese ci assume per seguire una campagna di comunicazione intensa e di breve durata per un crowdfunding. Comprendiamo subito che per vincere la sfida serve una proposizione di forte impatto emotivo, capace di muovere gli animi a prima vista, poiché serve un risultato in brevissimo tempo e non c’è una community di riferimento. L’azienda non si è mai mostrata sui social fino a questo momento per cui se non altro il terreno è vergine e ci consente di mettere insieme la storia migliore possibile, restando al contempo fedeli alla verità dei fatti. Ecco quindi gli step del nostro storytelling per aziende:

  1. Abbiamo scelto un narratore, identificato nella figura del membro più di esperienza del team.
  2. Il narratore fa da filo conduttore al videoclip di presentazione della campagna, alternandosi con gli altri membri.
  3. Il narratore illustra il problema in cui si è imbattuto e l’idea di creare il dispositivo per superare quel problema, con l’intento di farlo superare alle persone con lo stesso bisogno.
  4. In questo momento avviene l’identificazione dello spettatore in target con il narratore, poiché entrambi condividono lo stesso problema.
  5. Il narratore e il team illustrano i risultati raggiunti fino a questo momento.
  6. Arriva la call to action: il narratore e il team chiedono sostegno per poter realizzare il dispositivo.

I processi decisionali interni, i filoni narrativi che si intersecano e proseguiranno nei prossimi mesi e in generale tutti i dettagli dello storytelling d’azienda sono confidenziali. La concretizzazione di questo storytelling invece lo puoi vedere nel videoclip qui sotto.
L’originale, caricato sulla pagina Facebook del cliente, ha avuto un grande successo.

 

 

Storytelling, Svapo e Competenza Tecnica: la Guida Saggia

Veniamo assunti per creare un e-commerce dal quale vendere sigarette elettroniche, ricambi e liquidi per lo svapo. Il settore è una nicchia in crescita popolata da alcuni appassionati dalle buone competenze tecniche, e da molti fumatori in cerca di informazioni su questa nuova modalità di fumo. Il nostro cliente ha già una discreta visibilità cittadina ed è tenuto in grande considerazione dai suoi stessi clienti, che ciclicamente tornano da lui per ottenere consigli ed acquistare nuovi componenti e liquidi.
Nello storytelling d’impresa il progetto allora si è focalizzato sul potenziare questa figura di Guida Saggia, trasponendola anche online.

  1. Abbiamo realizzato il disegno di un logo unico e inconfondibile
  2. Abbiamo creato un sito web che ospita molti articoli divulgativi tenendo presente il target che il cliente quotidianamente serve nella sua tabaccheria.
  3. Nel sito viene raccontata la storia dell’azienda come una tradizione familiare in cui oggi la Guida Saggia è diventato il capitano che guida la transizione verso il futuro grazie alla nuova tecnologia dello svapo.
  4. Il tono utilizzato negli articoli è colloquiale, viene usata la prima persona singolare, e non viene lesinato nessun dettaglio tecnico, per dimostrare con i fatti la competenza della Guida Saggia
  5. I prodotti dell’ecommerce fanno da contorno agli articoli di approfondimento e vengono percepiti dall’utente come un’opportunità piuttosto che come una pubblicità pressante, in quanto l’utente ha goduto delle informazioni tecniche in maniera del tutto gratuita.

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Questa narrazione è stata riprodotta non soltanto sul sito, ma in generale su ogni canale del brand e gli ottimi risultati online e offline hanno dimostrato che non solo questo storytelling è stato compreso dall’utenza, ma che era esattamente il tipo di narrazione che il mercato si attendeva.

Nota: questo sito gode di una programmazione scientifica della SEO.

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Questi sono solo due esempi di come sia necessario lo storytelling per aziende per poter veicolare il brand e i prodotti sfruttando la comunicazione conversazionale e multicanale che caratterizzano questi anni.

 

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La tua comunicazione su che Storyrtelling si basa? Chi è il narratore? Chi è il protagonista? Quali valori incarna? Che scopi ha?

Per i casi sopra esposti non sono potuto scendere in troppi dettagli, ma se pensi di aver bisogno di un checkup del tuo storytelling, se vuoi ulteriori informazioni o una richiesta di preventivo senza impegno, mi trovi tua disposizione: puoi chiamarmi al 339.60.71.751 o scrivermi su sales@geofelix.com

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Su Facebook arriva il tasto NON MI PIACE! Scopri come funziona.

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Quanti di voi hanno sempre sognato un tasto non mi piace su Facebook? Magari i più radicali direbbero addirittura: “non mi piace Facebook.” Però tornando a noi se siete stufi di usare soltanto il tasto Like è finalmente arrivata un’ottima alternativa per esprimervi! Anzi più di una!

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Modi diversi rispetto al tasto non mi piace su Facebook

Il tanto agognato tasto non mi piace su Facebook non è ancora arrivato come alcuni speravano di trovare. Il nuovo tasto mi piace infatti fornisce l’opportunitá di esprimere i propri sentimenti in merito ai post, alle foto, e alle condivisioni, attraverso una serie di icone collegate a stati d’animo che ricordano in parte il film Inside Out, e che potremmo riassumere con:

  • Mi Piace
  • Amo questa cosa
  • Che ridere
  • Che bello, Sono felice per te
  • Incredibile, stupore, meraviglia
  • Questa cosa mi rende triste
  • Questa cosa mi fa arrabbiare

Una piccola delusione per chi non vedeva l’ora di appioppare NON MI PIACE alle foto di amici e amiche petulanti, mentre invece vengono accontentati i lumaconi da social che potranno rimorchiare piú facilmetne grazie al tasto LOVE da spammare sui profili Facebook come se non ci fosse un domani.

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Le reazioni Facebook (reaction) e l’utilizzo da parte degli utenti

Queste nuove feature vengono dette reazioni Facebook o in gergo tecnico Facebook Reaction. Sicuramente sarà interessante vedere lo sviluppo relativo alla faccenda Bufale sul web: certe pagine specializzate in bufale sono da un lato oggetto di divertimento per chi comprende gli scherzi, ma dall’altro i loro articoli sono oggetto di condivisione da parte degli utenti meno sgamati nell’uso dei social network. Questa differenza sará per la prima volta palese perché chi comprenderá lo scherzo potrá commentare con la faccina che ride mentre chi non lo scambierá per una notizia vera cliccherá sulle emoticon legate a tristezza e rabbia.

Parimenti le pagine aziendali e i siti potranno misurare con piú precisione il tipo di reazioni Facebook che scatenano i loro articoli soprattutto nell’ambito della gestione social network professionale dove si fanno campagne sponsorizzate dato che la reach organica è calata di netto. Per cui le pagine Facebook specializzate in articoli livorosi potranno sapere quanto effettivamente fanno arrabbiare piuttosto che disgustare o rattristare il proprio pubblico, ed essere ancora piú efficienti nella loro, permettetemi, deprecabile missione.

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Immaginiamo giá che le pagine di molti politici si riempiranno di faccine rosse, e lo immaginava anche il signor Zuckeberg, che infatti aveva pensato bene di non distribuire immediatamente a tutto il mondo l’opportunitá di commentare con le nuove EMOJI, ma aveva fatto una sperimentazione solo in Spagna e Irlanda. Da qui sono partite le reazioni Facebook con la nuova gamma di emozioni, in quanto gli account di origine Spagnola e Irlandese rappresentavano un campione facilmente controllabile perchè gli account non sono così numerosi.

Ormai le reazioni Facebook sono alla portata di tutti e francamente sono forse meglio del singolo tasto non mi piace su Facebook.

Leggi anche l’articolo: Instant Marketing: Ceres colpisce ancora!

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Come pubblicizzare un evento con Facebook Local

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Facebook Local è la nuova app della famiglia “Facebook” presente su tutti gli store e ti permette di trovare gli eventi in zona, ma sopratutto promuovere un evento in modo semplice, pragmatico e gratuito.

 

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Come pubblicizzare un evento su Facebook

Se stai cercando di capire come pubblicizzare un evento su Facebook ecco l’app Facebook Local.

Questa nuova app, grazie alla geolocalizzazione, permette a tutti gli utenti con i rispettivi profili Facebook di cercare e controllare direttamente dal proprio dispositivo tutti gli eventi nella zona. È possibile quindi promuovere ogni singolo evento in modo da attirare tutti coloro che si trovano nelle vicinanze con un semplice click.

Quali solo le modalità per pubblicizzare un evento su Facebook Local per poter attirare l’attenzione degli utenti?

Step 1: download e login

                            

Innanzitutto, occorre che tu sia connesso ad una rete che ti permetta di scaricare l’App su Facebook Local su Apple Store e Facebook Local su Google Play: Facebook Local è gratuita. Una volta eseguito il download, devi inserire le credenziali di Facebook per eseguire il login: l’app stessa sarà in grado di trovare automaticamente gli eventi pubblicizzati nelle vicinanze. Se invece vuoi promuovere un evento su Facebook Local, devi prima passare per la pubblicazione dell’evento sulla pagina Facebook della tua attività: cerca di creare un post che faccia engagement, stuzzicando la curiosità degli eventuali partecipanti.

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Step 2: Attivazione Localizzazione e Centro Notifiche

                          

Una volta eseguito il primo step è fondamentale attivare, attraverso il GPS, la localizzazione del proprio smartphone. In questo modo sarà più facile pubblicizzare e cercare gli eventi nelle vicinanze. Oltre alla geolocalizzazione, è possibile attivare la ricezione delle notifiche: in questo modo sarai sempre informato su ciò che accade intorno a te.

Step 3: Come Trovare un Evento

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Arrivati a questo punto, una volta creato e pubblicato l’evento, ogni singolo utente si troverà nelle condizioni di cercare l’evento che più interessa, direttamente tramite Facebook Local. Esistono due modalità per trovare l’evento che qualcuno ha proposto di pubblicizzare e promuovere. La prima è quella di cercare direttamente nella home di Facebook Local l’evento specifico: è possible che l’applicazione metta in evidenza gli eventi da promuovere, in base ai propri interessi, like e friends. Sempre nella home puoi cercare scrivendo semplicemente in alto al centro il nome esatto. Invece, la seconda modalità consiste nell’aprire la mappa, cliccando il simbolo della bussola in basso al centro: da qui puoi cercare l’evento che più ti interessa tra quelli che le varie pagine hanno deciso di promuovere nelle vicinanze. Facebook Local ti permette anche di pubblicizzare un determinato evento che si svolgerà in futuro. Infatti, cliccando il simbolo del calendario in basso a destra, ogni singolo utente sarà in grado di trovare e promuovere un evento che si terrà, ad esempio, la settimana seguente o il mese prossimo.

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Risultato Fondamentale: Tutti gli Eventi nei Dintorni a Portata di un Click

Promuovere un sito web su Facebook è diverso dal pubblicizzare un evento

Trattandosi di un app dedicata hai già capito che promuovere un sito web su Facebook è diverso dal pubblicizzare un evento. Una volta seguiti i passaggi qui sopra, avrai a disposizione una app semplice ma sofisticata, in grado di farti trovare con facilità e farti partecipare ad ogni singolo evento. Per cui, tutte le pagine Facebook che scelgono di creare eventi su Facebook e di geolocalizzarsi sulla mappa, hanno un altro strumento di promozione per effettuare marketing e suscitare interesse in maniera del tutto gratuita.

La nascita di Facebook Local è una spinta, non sappiamo ancora quanto grande, alla promozione di attività ed eventi sul territorio: se hai un’azienda ti conviene cogliere questa opportunità e non farti trovare impreparato. Nell’ambito business per implementare questa feature è sempre consigliabile avere una gestione social network professionale.

Inoltre ti invitiamo a cliccare qui per approfondire: Come pubblicizzare un evento: 5 segreti che devi assolutamente sapere per promuovere un evento e avere successo!

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La storia della tua azienda: una funzione di Facebook per le Pagine!

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Attualmente per i brand è sempre più importante raccontarsi: uno storytelling d’impresa fatto come si deve è uno strumento molto efficace per la conversione di nuovi utenti che diventano clienti.

Ecco perchè la pagina Facebook della tua azienda deve essere completata attraverso video e foto. Questa funzione è stata rilasciata dalla famosa piattaforma di Mark Zuckerberg.

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Creare una pagina facebook per azienda: cosa fare per fare engagement

La pagina Facebook della tua azienda è la vetrina social del tuo brand. Per creare engagement devi postare contenuti multimediali in linea con la comunicazione aziendale e con i valori che questa rappresenta.

Chiaramente per sfruttare al meglio queste potenzialità è d’obbligo avere un calendario editoriale realizzato attraverso una gestione social network professionale.

Non è sufficiente infatti utilizzare l’instant marketing, anzi è anche sconsigliato perchè si rischiano di creare gravi “incidenti diplomatici”. Quindi dopo che ti sei dedicato a creare una pagina Facebook per azienda, devi avere le idee chiare su cosa inserire nel tuo palinsesto.

La gogna mediatica sui social è sempre in agguato e Facebook non fa eccezione. Inoltre devi stare attento a non essere autoreferenziale nei contenuti: “sono bello, sono figo e faccio cose mirabolanti” non serve a creare engagement.

Racconta la tua azienda in maniera spontanea e solo così riuscirai a creare l’identificazione del tuo target potenziale in ciò che tu rappresenti.

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La pagina Facebook della tua azienda: come utilizzare la funzione for business

Arrivato sulla pagina basta selezionare 8 fotografie, scrivere in 70 caratteri l’Obiettivo della tua azienda, e selezionare una colonna sonora tra 4 a disposizione.

Fai attenzione perché sulle foto numero 1-3-4 sarà presente del testo quindi evita immagini che presentano del testo a loro volta.

Consiglio: Come Obiettivo della Tua Azienda usa una frase incisiva che spiega il più possibile cosa fa la tua azienda cercando di trasmettere la passione che ogni giorno usi nel tuo lavoro.

Sicuramente all’interno del marketing per PMI i social network sono una parte importante nel funnel marketing e saperli sfruttare al meglio è un must.

Leggi anche l’articolo: Lanciare un nuovo brand specializzato per un’azienda storica: un caso di successo a Pavia.

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Villa Santa Giulia: creazione del sito web per una casa vacanze

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Nel settore dell’accoglienza turistica possedere un sito web bello e performante è fondamentale per mostrare la bellezza della struttura, la capacità di accogliere con cortesia gli ospiti, e infine per guidare la vendita di camere/appartamenti senza passare dalle onnipresenti OTA. Villa Santa Giulia è una antica dimora di campagna, un luogo incantato immerso nella campagna della Maremma e, al contempo, si trova a soli 10 minuti dal mare. È un luogo adatto soprattutto a famiglie che cercano relax nella natura lontani dal caos della vicina Follonica, e che hanno anche la necessità di poter andare a mare con comodità, preferendo Piombino all’entroterra toscano.

Nell’articolo raccontiamo come abbiamo trovato un equilibrio fra tutti questi elementi nella creazione del sito web per la casa vacanze.

geofelix-web-agency-pavia-villa-santa-giulia-maremma-toscana-piombino-agriturismo-vacanze-creazione-sito-layout-design-marketing-pmi-turismo-2Creare un sito web per casa vacanze: l’analisi SEO

Nel creare un sito web per casa vacanze siamo partiti dalla consulenza SEO: l’analisi SEO è il primo passo imprescindibile perchè da questo verifichiamo come implementare i testi nelle varie pagine. Quindi abbiamo evidenziato le keyword migliori su cui elaborare i testi: il turismo è un settore estremamente competitivo e senza tanti contenuti il sito rischia di essere introvabile. In questo caso i nostri contenuti sono stati destinati al sito quasi interamente come contenuti dinamici del blog poiché il cliente, lavorando con le parole per professione, ha avuto il piacere di produrre da solo i testi delle pagine statiche.

Creazione di un sito web per b&b: il layout

Per la creazione di un sito web per b&b abbiamo concordato nella fase di progettazione grafica, un layout molto semplificato ed estremamente simmetrico, pensato appositamente per il target a cui Villa Santa Giulia fa riferimento: persone che amano la tranquillità, un contesto bucolico, il relax, e che probabilmente sarebbero confuse da un layout con elementi cangianti come per esempio un logo dinamico.

La palette è composta dal verde pastello che richiama la tonalità predominante delle foto dei paesaggi e del parco, e dal color mattone pastello, che evidenzia i link ed i contenuti selezionati.

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Le pagine presentano una slideshow in alto o, in alternativa, una foto di grandi dimensioni. Lo spazio è volutamente sbilanciato tra testi e foto in favore di queste ultime, per far immergere direttamente nella natura il visitatore del sito, fornendo la stessa sensazione che si prova dal vivo arrivando nella struttura. In tal modo sembra quasi di poter passeggiare tra i fiori e sentirne il profumo, per un’esperienza sensoriale che colpisce anche se non si è fisicamente già presenti sul luogo.

L’obiettivo è quello non solo di far tornare i clienti abituali, ma di portarne di nuovi aumentando il fatturato finale, ammaliando i visitatori attratti da strutture come questa. Attraverso anche uno storytelling d’impresa e del territorio sul sito si forniscee una esperienza appagante e il più autentica possibile all’utente, affinché respiri fin da subito l’atmosfera che troverà presso la struttura vacanziera.geofelix-web-agency-pavia-villa-santa-giulia-maremma-toscana-piombino-agriturismo-vacanze-creazione-sito-layout-design-marketing-pmi-turismo-3B

Creazione di un sito web per b&b: il sistema di prenotazioni

Nella creazione di un sito web per b&b per migliorare il fatturato della struttura ricettiva non c’è niente di meglio di un sistema di prenotazioni semplice da usare, pieno di feature utili, innovativo, e che consenta di tener traccia della navigazione degli utenti in maniera efficace. Per questo abbiamo deciso di implementare il nuovissimo BeMyGuest.

Il processo di prenotazione è intuititivo per l’utente finale che in pochi click può personalizzare tutti gli aspetti del suo soggiorno, prenotare e pagare.

Al contempo BeMyGuest è uno strumento di facile implementazione e setup per il proprietario, perchè consente di configurare tutti i dettagli delle camere/appartamenti, fornire servizi aggiuntivi, sincronizzarsi con tutti i canali di vendita delle OTA, e gestire dal backend tutte le revenue presenti, passate e future.
BeMyGuest è stata una scelta avvenuta in corso d’opera, dopo aver avuto una cattiva esperienza nell’implementazione del precedente sistema di prenotazione che utilizzavamo. È uno di quei casi in cui dall’intoppo che accade durante la creazione di un sito web nasce soluzione migliore delle precedenti, sia per noi che per il cliente.

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Creazione del sito web per casa vacanze: riepilogo finale

Abbiamo tenuto in massima considerazione la user experience domandandoci semplicemente: cosa cerchiamo noi e cosa ci aspettiamo da un sito che visitiamo per organizzare una vacanza?

Facendo una sorta di checklist ideale possiamo rispondere:

  • Tante foto ben fatte, luminose e con colori vivi
  • Tutti i dettagli sugli appartamenti con foto di ogni ambiente e descrizioni chiare
  • Cosa vedere nei dintorni
  • Prenotazione semplice e completa

Leggi anche l’articolo: Kinloch: creazione di ecommerce abbigliamento e moda 4.0.

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